Spiraglio

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La cascata Skógafoss in islanda che genera un imprevisto arcobaleno a doppio arco.
Foto di Nuno Antunes

La trentaquattresima parola buona è SPIRAGLIO.

Come psicoterapeuta, ogni giorno ascolto molte persone in difficoltà che desiderano uscire da uno stato di crisi.


E mi accorgo che a tutti piace essere stupiti da qualcosa di inaspettato quando si sta attraversando un periodo emotivamente difficile. É come quando un colpo di vento spazza le nubi, facendo ricomparire raggi di luce fino ad un istante prima inesistenti.

Una sera, ho osservato un fenomeno atmosferico davvero straordinario.


Non mi sarei accorto di nulla se non mi fossi fermato a fare carburante. Ero quasi in riserva e quella sosta è valsa molto, ben più che fare il pieno alla macchina. Mentre il serbatoio si riempiva, nelle pozzanghere intorno all’auto sono comparsi alcuni bagliori. Mi trovavo esattamente alla base di un enorme arcobaleno disegnato da una calda luce primaverile in mezzo a gocce di pioggia.

Facendo qualche passo indietro, mi sono accorto che l’intero piazzale dov’ero fermo era abbracciato dall’arco. Mi sono messo vicino ad un chiosco dove il venditore, intento a caricare i fiori invenduti sul camion, era anche lui con gli occhi incollati ai colori nel cielo.


Al centro dello splendido arco, il cielo era luminoso; al di sopra di una fascia più scura, l’arcobaleno era accompagnato da un secondo arcobaleno con i colori invertiti, vale a dire con il blu all’esterno e il rosso all’interno. Questo accade nei particolari casi in cui la luce si riflette due volte all’interno di ogni goccia di pioggia prima di rimbalzare verso chi osserva.

Quell’improvviso spruzzo di colori ha dimostrato che la leva del cambiamento si può davvero trovare in un puntino apparentemente impercettibile. Infatti, mi sarei perso l’arcobaleno se non mi fossi dovuto fermare. Questo significa che pensare in modo divergente, meno scontato, apre un potente spiraglio per percepire trasformata la realtà davanti ai nostri occhi.

Fino a quell’istante, molta parte dell’orizzonte della giornata di lavoro era stato occupato da racconti di vite in panne o svuotate di forze. La luce del tramonto ha aperto una crepa, che si è fatta a mano a mano più grande, liberando lo sguardo dall’idea sommaria che si stesse solo chiudendo un giorno grigio e piovoso.

La nuova parola buona è SPIRAGLIO.

Le sensazioni inaspettate ci mostrano che un flusso di idee sgorga con l’energia di una cascata quando ci liberiamo dal pregiudizio che le nostre ore e i nostri giorni saranno senza ulteriori novità.



Testo in simboli CAA

[Versione in simboli a cura di Antonio Bianchi, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello, secondo il modello definito dal Centro Studi inbook]


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Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.