Sguardo

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I nostri bisogni e quelli degli altri si riconoscono guardando in profondità.

La centotreesimaa parola buona è SGUARDO.

Stavo parcheggiando quando, vicino alla mia auto, ho adocchiato una mamma, una bimba di poco più di tre anni e una carrozzina con dentro un neonato appisolato.
« Dov’eri ?», chiedeva la bimba all’uomo che s’affrettava a raggiungerli. La mamma interveniva spiegando: « Papà è tornato alla macchina per prendere delle cose preziose ».

La piccola iniziava a ridere di gusto vedendo il papà armeggiare con il borsello a forma di marsupio allacciato in vita. L’uomo stava mettendo al sicuro il portafoglio, che, poco prima, aveva dimenticato in auto.

Dopo qualche passo, i due adulti si sono fermati d’improvviso, fulminati dalla domanda della bimba: « Poi diventa grande anche a te? ».

I genitori si sono guardati perplessi. Poi, superato l’imbarazzo iniziale, le hanno sorriso con gli occhi perché hanno colto in profondità ciò che intendesse. La bimba aveva creduto che fosse un nuovo fratellino ciò che veniva custodito sulla pancia di papà. Una volta cresciuto, sarebbe uscito dal suo involucro di sicurezza.

Il gesto premuroso dell’uomo, le aveva confermato che si trattasse di qualcosa o di qualcuno bisognoso di attenzione perché importante e prezioso allo stesso momento. Pur fraintendendo, la piccola aveva compreso una verità: nulla di più ci aiuta a crescere che sentirci riconosciuti e sostenuti dallo sguardo di qualcun altro.

La nuova parola buona è SGUARDO

I nostri bisogni e quelli degli altri si riconoscono guardando in profondità.



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Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.