La quarantaduesima Parola Buona é RELAZIONE.
Di quando in quando, possiamo riconoscere una stretta relazione tra eventi che, a prima vista, potrebbero sembrare del tutto indipendenti.
Ero in vacanza in Sardegna e mi sono imbattuto nel tetro cimitero di alberi forgiato dai roghi divampati nei mesi scorsi nella provincia di Oristano. Gli incendi hanno arso tutto ciò che incontravano, notte e giorno. Chilometri e chilometri di territorio letteralmente incenerito. Gli unici colori chiari sotto il cielo azzurro: il manto delle strade, le lapidi dei cimiteri misteriosamente risparmiate dalle ceneri, le balle di fieno donate da agricoltori di altre parti che punteggiavano di oro i campi di calcio delle parrocchie.
Lungo una via che conduce al mare, ho incontrato un’altra scena dolorosa. A bordo di una potente motocicletta, due signori, marito e moglie di Ancona, erano usciti di strada pochi minuti prima che sopraggiungessi. É stato necessario l’intervento di due ambulanze. Un altro motociclista diceva che i due non andavano molto forte e che in quel punto anche a lui era parso di volare il giorno prima.
Facile da chiarire la dinamica del sinistro: le ceneri accumulate sul ciglio della strada hanno reso insidiosa la curva per cicli e motocicli. La perdita di ulivi centenari, di lecceti e sughereti, oltre a impoverire l’economia locale e aumentare i rischi idrogeologici, era ben correlata con l’incidente dei signori marchigiani.
Interazioni come questa ci fanno comprendere come funziona la natura: il mondo é tutto un continuo interagire. Siamo immersi – e ce ne rendiamo meglio conto in questo tempo di pandemia – in una fitta reti di relazioni tra noi e il mondo e, per questo, il destino della realtà in cui viviamo ci riguarda e ci interessa.
Osservare le sagome nere dei tronchi d’albero squarciate dal peso dei loro stessi rami insieme alle sagome di un uomo e di una donna con gambe e piedi fratturati, insegna a non prendere per oro colato le generalizzazioni fatte in passato secondo cui esiste da una parte la natura con le sue ferite insanabili e dall’altra il consorzio umano interessato esclusivamente a far valere i propri interessi sul mondo.
Invece, possiamo avere coscienza che tutti gli esseri viventi sono in relazione con l’ambiente, che gli elementi chimici e biochimici interagiscono con altri elementi naturali e artificiali, e che questo discorso vale per qualsiasi prospettiva si assuma: in economia si parla di relazioni economiche, in psicologia le personalità individuali non prescindono dai contesti relazionali e così via.
La stessa memoria, quella che ci permette di pensare agli alberi bruciati e agli incidenti stradali, é l’immagine impressa delle relazioni stabilite col mondo e con gli altri.
La nuova parola buona é Relazione. Siamo più consapevoli della vertiginosa leggerezza della vita quando riconosciamo la fitta rete di relazioni di cui é fatto il nostro io, la nostra società, la nostra vita culturale, spirituale e politica.
Testo in simboli CAA
[Versione in simboli a cura di Antonio Bianchi, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello, secondo il modello definito dal Centro Studi inbook]
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