La nona parola buona della settimana è MERAVIGLIA.
In un tempo inquieto come il nostro, non ci meraviglia più nulla e si smania perché tutto sia chiaro all’istante, si rimugina su quel che verrà, ci si affida a chi vuol vendere soluzioni già pronte.
Proprio quando si solleva un pugno di sabbia di mare, ci si accorge che è costituito da un puzzle di quarzi, conchiglie e coralli. Vi racconto di un giovane che allo stesso modo ha preso in mano se stesso. Aveva una sofferenza cerebrale dalla nascita, di cui si erano accorti un po’ tardi. Sembrava che appartenesse ad un mondo di creature fantastiche. Si metteva a urlare quando era accesa l’aria condizionata, sostava di continuo nei bar per domandare un bicchier d’acqua. Veniva agli incontri terapeutici con un quotidiano distribuito alle fermate della metropolitana. Scorreva cauto l’elenco delle temperature, minime e massime, della rubrica dedicata alle previsioni del tempo. Si sventolava con il giornale quando lo sguardo incrociava il nome di una località calda. Invece, si abbracciava da solo scorgendo i numeri sotto lo zero.
Un giorno sbatté arrabbiato i fogli stampati sulla scrivania. Vicino al nome di una città, nella colonna delle temperature massime, si leggeva un numero più basso di quello riportato nella colonna delle temperature minime. Appena spiegato che si trattava di un errore tipografico, infilò la porta dello studio medico e corse in sala d’attesa, dai suoi genitori, per abbracciarli. Aveva compreso di non essere uno sbaglio e che le sue sensazioni non erano errate senza rimedio. Fino a quel momento si era creduto un fastidio per gli altri, un essere oscuro, un mostro indecifrabile. Da allora, ha potuto desiderare un refrigerio senza temere di morire di freddo e ha pensato di lasciarsi accarezzare dal sole senza l’angoscia di restare scottato.
La parola buona della settimana è Meraviglia. Fermarsi alle apparenze, conferma ciò che si sa. Un’attenzione meravigliata ai particolari che rendono unica ogni storia umana, fa tornare protagonista chi non si sente partecipe della propria vita.
Video in Lingua dei Segni Italiana (LIS)
[Video traduzione in Lingua dei Segni Italiana (LIS) a cura di Marilena Lionetti, dottoressa in Psicologia clinica e Interprete LIS]
[Sottotitoli a cura di Vera Arma, CulturAbile Onlus]
[Montaggio a cura di Marcantonio Lunardi]
[Un grazie particolare alla Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano per l’importante sostegno al progetto #ParoleBuone]
Pillole audio di Sergio Astori
Testo in simboli CAA
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