La sessantottesima parola buona è GRATITUDINE.
Lui é un sedicenne brillante e ambizioso, abituato a fare il PR in discoteca: porta clienti e riceve qualche vantaggio economico.
Lo scorso sabato è rimasto stupito di se stesso. Ha notato due amici che, in evidente difficoltà a pagare, si erano fermati fuori dalla discoteca; dentro il locale, poi, ha notato due ragazze col bicchiere vuoto perché non avevano soldi per chiedere da bere.
La sua famiglia ha grandi disponibilità; lui, per non turbare gli altri, ha finto di aver trovato per terra alcune banconote e ha raccontato che si sentiva in imbarazzo a tenere i soldi per sé, preferendo dividerli. Ha pagato gli ingressi e le consumazioni a chi ne aveva bisogno ed è anche avanzato un gruzzoletto che ha regalato a un uomo che domandava l’elemosina nel parcheggio.
Ha scoperto che il volto riconoscente di chi viene liberato da un peso, sorride con te per la libertà conquistata insieme. Un gesto bello e creativo fa del bene a 360 gradi, aiutando tanto chi riceve tanto chi da.
La nuova parola buona é GRATITUDINE.
Favorire una soluzione valida per gli altri crea una misura di felicità e riconoscenza che non dev’essere per forza in contrasto con la gioia che si prova per sé.
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