La cinquantaduesima parola buona è Domani.
Inserita in certe frasi la parola “domani” porta a subito immaginare qualcosa che, inevitabilmente, il giorno sarà ancora esattamente come il giorno prima.
Sono, per esempio, le frasi del tipo: « Domani comincio la dieta, domani mi iscrivo in palestra. Domani inizio la preparazione di quell’esame, domani riordino quella stanza. Dal medico o a pagare quel bollettino postale vado domani … ». Via via, le soluzioni non trovate, rischiano di far cronicizzare i problemi e renderli ancor meno risolvibili.
“Domani” è una parola da usare con maggiore cura, da non sprecare in espressioni in cui “domani, domani” ha già il sapore di “vedremo, vedremo”. È una parolina veramente potente se indica una luce nuova, la luce del mattino che è dentro il termine stesso: domattina. È una parola che rischia di essere sprecata quando si rinvia alla ripetizione dell’oggi o, ancora peggio, quando traduce la volontà di non affrontare affatto le questioni sul tappeto.
Purtroppo, in occasione della rielezione del nostro Capo dello Stato, il 29 gennaio 2022, gli Italiani hanno sperimentato l’utilizzo malevolo della parola “domani” nelle dichiarazioni del tipo: “Domani riveleremo i nostri candidati”, “Domani si troverà la quadra”.
Mentre si rincorrevano vuote espressioni di “domani, domani”, la soluzione non giungeva perché dal “domani” si stava attendendo solo il ripetersi delle medesime condizioni di incertezza del giorno prima.
Il rigido stallo decisionale dei partiti è stato infranto da un’iniziativa parlamentare trasversale alle forze politiche e a nulla si sarebbe approdato senza la straordinaria disponibilità del Presidente Sergio Mattarella a ricoprire il gravoso impegno per un nuovo settennato.
La nuova parola buona è DOMANI.
Quando affrontiamo con sincerità e decisione i nodi problematici, possiamo evitare che le difficoltà raggiungano proporzioni preoccupanti.
Pillole audio di Sergio Astori
Testo in simboli CAA
[Versione in simboli a cura di Antonio Bianchi, Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano e Verdello, secondo il modello defiinito dal Centro Studi inbook]
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