#parolebuone

Sergio Astori

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Tenacia

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La settantaseiesima parola buona è TENACIA.
Le Parole Buone hanno raggiunto il traguardo dei tre anni. Era sabato 21 marzo 2020 quando il giornalista Alessandro Zaccuri scriveva sulle pagine di Avvenire: “Le #ParoleBuone sono già in rete. Rintracciabili attraverso l’hashtag su Facebook, ma disseminate in qualsiasi altra sede riescano a trovare ospitalità”.

Tenerezza

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La settantacinquesima parola buona è TENEREZZA.
Alcune studentesse mi hanno domandato di incontrarle presso il Conservatorio universitario SS Concezione di Roma.

Alba

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La settantaquattresima parola buona è ALBA.
Nei mesi scorsi la stampa si è soffermata sulle sorti dei bambini coinvolti nella guerra che da più di un anno insanguina l’Ucraina.

Arte

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La settantatreesima parola buona è ARTE.
Benché la comunicazione di massa talvolta veicoli contenuti davvero disgustosi, in generale il cinema, la radio, la televisione e i social nutrono l’immaginario collettivo di molti elementi piacevoli.

Autenticità

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La settantaduesima parola buona è AUTENTICITÀ.
In occasione di un’intervista televisiva, la giornalista Paola Russo mi ha domandato di scegliere una parola resiliente.

Sergio Astori

Chi sono

Sono papà di Giulia e Silvia e marito di Monica, immunologa clinica.
Mi appassiona conoscere ciò che ci anima come donne e uomini, e studio le situazioni di limite che possono offuscare la bellezza delle persone.
Sono cresciuto a Bergamo, poi sono diventato medico a Milano, poi mi sono specializzato a Pavia in psichiatria e psicoterapia, infine ho completato gli studi con un dottorato in Salute pubblica, scienze sanitarie e formative.
Esercito a Milano dove insegno alla Facoltà di Psicologia dell’Universita Cattolica.
Quello che credo in una frase?
In noi l’intelligenza coniugata con la coscienza è una scintilla di infinito che può fare la differenza.