La cinquantaseiesima parola buona è ACQUA.
La giusta disponibilità d’acqua permette di mantenere un buon equilibrio dentro e fuori di noi perché il rapporto tra l’acqua e gli esseri viventi è indissolubile.
Si tratta di un elemento primitivo e, come tale, racchiude in sé un’incredibile forza fisica e simbolica. L’acqua è fonte di preoccupazione quando ce n’è troppa ed è la metafora perfetta del desiderio frustrato quando manca.
É un bel problema quando ne arriva molta in un tempo limitato, come avviene nelle alluvioni o con le tempeste improvvise.
La penuria di oro blu, invece, fa crescere ogni giorno il numero dei conflitti armati.
Mi stupisco a pensare che molte guerre per il controllo idrico non nascono solo nelle zone desertiche e possono essere più vicine di quanto crediamo.Ai confini dell’Unione Europea, in Ucraìna, bombardano e massacrano per avere il controllo sulle acque. È il suolo ad essere intriso di sangue, eppure uno dei principali obiettivi dell’invasione russa é dominare i porti.
A Kiev c’é un enorme porto sul Dnepr, il fiume che divide il Paese da nord a sud, e altre città di cui i nomi in futuro resteranno tristemente famosi, hanno porti importanti sul Mar d’Azov e sul Mar Nero: Cherson, Mariupol’, Mykolaïv, Odessa.
In un tempo in cui l’acqua diventa sempre più occasione di divisioni, nulla di più profetico poteva accadere che la designazione di Procida a Capitale italiana della Cultura per l’anno 2022.La scelta di una porzione di terra circondata dal mare é un potente messaggio lanciato al mondo: l’acqua unisce. È il fuoco, quello degli incendi e quello delle armi, che isola.
La nuova parola buona é ACQUA.
Rispettiamo la grammatica degli esseri viventi quando tuteliamo con decisione i beni comuni essenziali.
Pillole audio di Sergio Astori
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